Dittonghi

Con il termine dittongo, in gr. δίφθογγος συλλαβή, sillaba dai due suoni, si definisce un gruppo di due vocali successive che, per la qualità dei suoni che le caratterizzano, foneticamente sono percepite come unica emissione vocalica appartenente ad un'unica sillaba. Questo accade quando una vocale aspra o forte (α ε η ο ω) è seguita immediatamente da una vocale dolce o debole (ι υ) oppure quando la υ è seguita da ι e da altra vocale.

Ricorda che, a differenza di quanto accade in tutti gli altri incontri tra vocali che danno luogo a specifici fenomeni fonetici (crasi, contrazione, elisione, aferesi) le due vocali di un dittongo fanno sempre parte integrante del tema e non sono mai frutto di accostamento tra tema e desinenza.

Tradizionalmente i dittonghi si distinguono in propri e impropri. Propri sono i dittonghi in cui la prima vocale è breve o è seguita da υ, impropri quando la prima vocale è una lunga seguita da ι.

Nell'antichità la iota dei dittonghi impropri era pronunciata e scritta regolarmente. Gradualmente però essa scomparve dalla pronuncia e, di conseguenza, dalla scrittura. Durante l'età bizantina nella ricopiatura dei testi classici si cercò di rendere il più possibile esatta la grafia, eliminando ogni possibile ambiguità e imprecisione. Questa operazione, chiamata μεταχαρακτηρισμός, fu caratterizzata dall'aggiunta sistematica di spiriti e accenti su tutte le parole, da una chiara separazione tra le parole mediante spazi e, infine, dal recupero della iota dei dittonghi impropri. Fu in quest'epoca che si diffuse l'abitudine di scrivere la iota sottoscritta, allo scopo di conciliare il fatto che essa non veniva più pronunciata e l'esigenza di render conto della sua presenza nei testi classici. Questo è il motivo per cui η ω minuscole, se seguite immediatamente da ι, vengono normalmente segnate come anziché come αι ηι ωι, a parte poche edizioni che preferiscono quest'ultima grafia. Quando invece la prima vocale del dittongo improprio sia costituita da lettera maiuscola, la iota si scrive regolarmente a destra della prima vocale. In tal caso si parla di iota ascritta. Tieni presente che nella tradizione scolastica la iota dei dittonghi impropri non è pronunciata, né se sottoscritta né se ascritta.

Per quanto riguarda gli accenti nei dittonghi propri, essi vengono segnati sopra la seconda vocale, ma vanno pronunciati sulla prima. Per es. nella congiunzione καί (= e) l'accento è segnato sopra la ι, ma la pronuncia è kái. Analogamente anche lo spirito dolce o aspro, se presenti, si scrivono sulla seconda vocale dei dittonghi propri.

Nel caso dei dittonghi impropri, se si tratta di minuscola con iota sottoscritta eventuali accenti e spiriti si segnano sopra la vocale, nel caso delle maiuscole si scrivono davanti alla prima vocale.

Ecco un prospetto dei dittonghi della lingua greca. Mediante i pulsanti a destra potrai aggiungere spiriti e/o accenti e farti un'idea della loro corretta collocazione. Opportunamente il programma non aggiungerà accenti sui dittonghi maiuscoli, a meno che essi non siano già forniti di uno spirito: i dittonghi maiuscoli sono inevitabilmente iniziali di parola e in quanto tali dovranno sempre essere provvisti di spirito dolce o aspro.

Tipo Vocale aspra Vocale dolce Dittongo Aggiungi
minuscolo maiuscolo
Dittonghi propri
ι
αι Αι
υ
αυ Αυ
ε
ι
ει Ει
υ
ευ Ευ
ο
ι
οι Οι
υ
ου Ου
η υ ηυ Ηυ
 
υ + ι
υι Υι
Dittonghi impropri
ι
η
ι
ω
ι