Posizione attributiva e predicativa

È molto importante, nell'analisi e nella traduzione di un testo, la capacità di distinguere posizione e funzione attributiva e predicativa. Questa distinzione è resa possibile, nella prosa attica, dall'uso sistematico dell'articolo.

  1. Assume funzione attributiva qualsiasi elemento del discorso sia collocato immediatamente dopo l'articolo (a meno che, naturalmente, non si tratti del sostantivo concordato con l'articolo).
    Es.
    ἀγαθὸς ἀνὴρ τοὺς νόμους διαφυλάσσει. = L'uomo buono rispetta le leggi.
    ἀνὴρ ἀγαθὸς τοὺς νόμους διαφυλάσσει. = L'uomo buono rispetta le leggi.
    Ἀνὴρ ἀγαθὸς τοὺς νόμους διαφυλάσσει. = L'uomo buono rispetta le leggi.
    Come si osserverà, la posizione attributiva può essere espressa in tre diverse forme:
    1. Articolo + attributivo + sostantivo
    2. Articolo + sostantivo + articolo + attributivo
    3. Sostantivo + articolo + attributivo
    In tutti i casi l'elemento in posizione attributiva, che indica una qualità del sostantivo, è immediatamente preceduto dall'articolo. Il significato delle tre diverse forme è comunque identico: L'uomo buono rispetta le leggi.
    Nell'esempio proposto l'elemento in posizione attributiva è costituito da un semplice aggettivo. In questo caso la traduzione non comporta nessun problema particolare.
    Ma nella prosa attica, dove l'uso dell'articolo è sistematico, spesso in posizione attributiva viene collocato non un aggettivo, ma un complemento o un avverbio. In questi casi, allo scopo di rendere correttamente il significato del testo, sarà necessario scostarsi da una semplice traduzione letterale delle singole parole del testo. Bisogna tener presente che nella lingua italiana tutti i complementi, per definizione, hanno la funzione di completare il significato di un verbo al quale si riferiscono. Unica eccezione è costituita dal complemento di specificazione, che invece ha il compito di completare il significato di un sostantivo. Questo consente di tradurre agevolmente il genitivo di specificazione che in Greco, proprio per il fatto di esprimere la qualità di un sostantivo, si colloca spesso in posizione attributiva.
    Es.
    Οὐκ οἴει ἄσχημον φανεῖσθαι τὸ τοῦ Σωκράτους πρᾶγμα; = Non credi che il comportamento di Socrate apparirà sconveniente?
    Ma consideriamo l'esempio successivo, dove in posizione attributiva troviamo un complemento di stato in luogo:
    Οἱ ἐν ταύταις ταῖς πόλεσι φίλοι τῶν Λακεδαιμονίων βοηθείας ἐδέοντο. = Gli amici dei Lacedemoni che si trovavano in queste città chiedevano soccorso.
    In questo caso una traduzione letterale come Gli amici dei Lacedemoni in queste città chiedevano soccorso sarebbe del tutto equivalente a Gli amici dei Lacedemoni chiedevano soccorso in queste città e condurrebbe a riferire il complemento di stato in luogo al verbo chiedevano anziché intenderlo come qualità del sostantivo gli amici.
    Nell'esempio seguente l'elemento in posizione è invece costituito da un avverbio:
    Καὶ εἶδον οἱ τότε ἄνθρωποι τὰ γένη τὰ μεγάλα = E gli uomini di allora videro le grandi personalità.
    Anche in questo caso la traduzione letterale Gli uomini allora videro le grandi personalità riferirebbe al verbo εἶδον l'avverbio di tempo τότε anziché interpretarlo come qualità del sostantivo ἄνθρωποι.

  2. Assume invece funzione predicativa qualsiasi aggettivo o participio concordi con un sostantivo o con un pronome e non si trovi in posizione attributiva. L'elemento predicativo va a completare il significato non di un sostantivo, ma di un verbo.
    Es.
    Οἱ Θηβαῖοι μάλα ἀχθόμενοι τῇ ἐμβολῇ θάττονα τὴν ἀποχώρησιν ἐποιοῦντο = I Tebani, molto infastiditi per l'assalto, resero più veloce la ritirata.

    Si considerino infine i due esempi successivi:

    Οἱ ἀγαθοὶ πολῖται ἐμάχοντο = I cittadini valorosi combattevano (come dire che invece quelli non valorosi non combattevano) - attributivo
    Οἱ πολῖται ἀγαθοὶ ἐμάχοντο = I cittadini combattevano valorosi (come dire che tutti i cittadini combattevano da valorosi o valorosamente) - predicativo