Fenomeni consonantici-Legge di Grassmann o della dissimilazione delle aspirate

Secondo questa legge fonetica, definita per la prima volta nel 1863 dallo studioso tedesco Hermann Günther Grassmann, quando in una stessa parola due sillabe consecutive iniziano con aspirazione (spirito aspro, χ, φ, θ), normalmente la prima delle due aspirazioni scompare in seguito ad un fenomeno di dissimilazione. Di conseguenza nella prima delle due sillabe, in luogo della consonante aspirata comparirà la corrispondente muta e in luogo dello spirito aspro sarà presente lo spirito dolce. Questo fenomeno determina esiti che potrebbero rendere difficile la ricerca delle parole nel vocabolario, visto che la consonante iniziale del lemma può risultare diversa rispetto alle forme derivate. Ecco i casi più notevoli in cui si verifica la dissimilazione delle aspirate.

Radice Lemma Forma derivata Definizione morfologica Spiegazione
*θριχ
θρίξ, τριχός, capello
τριχός, del capello
gen. sing.
Nel nomin. sing., come nel dat. plur. θριξί(ν) la seconda delle due aspirate della radice scompare in seguito alla trasformazione χ + σ > ξ. In questi casi non si verifica dissimilazione, restando in gioco una sola aspirata. Negli altri casi in cui la χ rimane la θ si dissimila in τ.
*θαφ
θάπτω, io seppellisco
ταφον, io seppellii
θάψω, io seppellirò
aor. II, 1a pers sing.
fut. 1a pers. sing.
Nel presente indicativo la 2a delle due aspirate della radice scompare in seguito alla trasformazioneφ + j > πτ. Di conseguenza resta in gioco una sola aspirata e non si verifica dissimilazione. Lo stesso accade nel futuro, dove si verifica la trasformazione φ +σ > ψ. Negli altri casi in cui la φ rimane la θ si dissimila in τ.
*θρεφ
τρέφω, io nutro
θρεψα, io nutrii
aor. I, 1a pers. sing.
Nel pres. indic. la 2a delle due aspirate della radice rimane presente, quindi la θ si dissimila in τ. Nell'aoristo la 2a aspirata scompare in seguito alla trasformazione φ + σ > ψ, quindi la 1a delle due aspirate non ha motivo di scomparire.
*σεχ > *ἑχ
χω, io ho
ξω, io avrò
fut. 1a pers. sing.
Nel pres. indicativo, data la presenza della χ, si verifica la dissimilazione e la perdita dell'aspirazione originaria determinata dalla caduta della σ iniziale prevocalica. Questo spiega lo spirito dolce del presente. Nel futuro, data la caduta della seconda aspirazione dovuta alla trasformazione χ + σ > ξ, la prima delle due aspirazioni, rappresentata dallo spirito aspro, rimane.

Per avere un'idea delle conseguenze pratiche della dissimilazione delle aspirate basti considerare che in sede di traduzione sarà inevitabile conoscere direttamente i lemmi da cui derivano parole molto lontane dal lemma nell'ordinamento alfabetico. Per conoscere per es. il significato del participio aoristo θρέψας bisognerà saper risalire al suo presente τρέφω.

Ricorda che la dissimilazione delle aspirate si applica nella formazione del raddoppiamento in tutti i casi in cui il tema inizi in consonante aspirata. Questo vale sia per il raddoppiamento in ε del perfetto che per il raddoppiamento in ι caratteristico di parecchi verbi nella formazione del tema del presente.

Es. Il perfetto di θύω, io sacrifico, non sarà θέ-θυ-κα, ma τέ-θυ-κα, io ho sacrificato;

analogamente dal tema θη avremo il presente τί-θη-μι, io colloco, non θί-θη-μι.